http://ec.europa.eu/euraxess/index.cfm/jobs/fgDetails/106746
The proposed research activity concerns Pontic Onomastics. The candidate should have a deep knowledge of written Russian (modern and pre-revolutionary alphabets), a good knowledge of Iranian philology, especially ossetic (iron/digoron) and a clear perception of the Caucasian linguistic area. He/she is expected to work on non-Greek personal names found in the inscriptions on the Northern coast of the Black sea, and should have familiarity with Justi, Latyshev, Zgusta and Abaev’s studies. Particular attention should be given to non-iranian personal names. More than new ipothesis about their origin the researcher should consider the place where the names have been found and the related chronology. The expected result of this work should be a data-base of the distribution of iranian and non iranian personal names on the N. coast of the Black sea. By this way a relavant contribution will be given also to the comprehension of the ethnic composition and distribution in this region.
Research Fields
History - Ancient history
Language sciences - Philology
Eligibility criteria
to apply for research grants fill out the form available at the following address: https://www.aricweb.unibo.it/BandiPubblicati/zz_Bandi_din.aspx
Fellowship's Details
Career Stage | Early stage researcher or 0-4 yrs (Post graduate) |
Research Profiles | Not defined |
Application deadline
28/11/2016
Other fellowship details
EURAXESS ID
106746
Funding organisation / Contacts
ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITA' DI BOLOGNA - - DIPARTIMENTO DI BENI CULTURALI
Onomastica pontica
A circa centocinquanta anni dai primi studi sui nomi
di persona nelle iscrizioni delle città greche sulla sponda settentrionale del
mar Nero, nessuno mette più in discussione la presenza e la predominanza di
nomi di origine iranica nella regione. Nonostante ciò alcuni aspetti e problemi
dibattuti nell’ambito della cosiddetta “questione scitica” restano irrisolti e
degni di attenzione. Già Jurgevič ebbe modo di sottolineare, con argomenti
convincenti, che la situazione etnica a nord del mar Nero nella seconda parte
del I millennio a.C. e nei primi secoli dell’era cristiana era notevolmente più
complessa di quanto si immaginasse, ma il suo lavoro, che si schierava a favore
di un’ipotesi “sbagliata” sull’appartenenza etnica Sciti, è stato presto
dimenticato assieme al suo autore. Il problema della composizione etnica delle
popolazioni stanziate a nord del mar Nero resta invece d’attualità: non è più prioritaria
la discussione sull’appartenenza etnica degli Sciti, ma resta il problema di
valutare se l’etichetta “sciti” utilizzata dagli autori antichi non copra uno
spettro etnico più vasto della sciticità (iranica) vera e propria. Lo stesso
Erodoto sottolinea che per attraversare il territorio scitico era necessario
ricorrere ad interpreti per sette lingue diverse e Strabone parla di settanta
lingue parlate nei mercati di Dioscuria. Lo studio dei nomi non greci delle
iscrizioni può essere di aiuto per la ricostruzione di un quadro
etnico-linguistico più completo e dettagliato. Gli studi di notevole valore
disponibili al momento sono dedicati quasi esclusivamente ai nomi iranici: si
pensi al lavoro di Zgusta, a quello di Abaev e ad un livello più generale all’Iranisches Personennamenbuch di Justi.
La ricerca che viene proposta, da realizzare in un
periodo di tempo di un anno, parte da presupposti diversi. Per prima cosa deve
tenere conto del fatto che le attestazioni delle iscrizioni greche coprono un
periodo di svariati secoli e nel frattempo lingue e popoli – siano essi iranici
o non-iranici – sono cambiati. L’idea di Abaev di una continuità linguistica
scitico-sarmatica-ossetica è oggi sottoposta a parziale revisione: anche se
queste lingue mostrano un forte carattere conservativo con il tempo si sono
modificate e tutto ciò trova riflesso anche nell’onomastica. Inoltre la
presenza di un 25% circa di nomi di provenienza non chiara andrebbe,
compatibilmente con i dati di cui disponiamo, ripartita cronologicamente e
distribuita geograficamente sulla carta in base al luogo di rinvenimento. Questo
quarto di nomi non iranici rinvenuti in diverse località e ascrivibili a
periodi diversi rappresenta la sfida più interessante. Numericamente è troppo
consistente per potere essere il risultato di nomi di persona dati per
influenza di culture circostanti prestigiose: ad esso dovevano in parte almeno
corrispondere persone appartenenti a gruppi etnici diversi. A partire da questi
dati si chiede a chi lavorerà su questo progetto di delineare, nei limiti del
possibile, un quadro etnico della regione con i relativi “chiari e scuri” e di
integrare attraverso il materiale rinvenuto negli ultimi decenni i dati iranici
dei lavori di Zgusta ed Abaev. La finalità è quella di rendere disponibile in
modo compatto il nuovo materiale relativo all’onomastica pontica in vista della
stesura di un Personennamenbuch.
Si richiede al candidato/a la capacità di leggere in russo (anche con
alfabeto prerivoluzionario), basi di
filologia iranica con particolare riguardo per le lingue iraniche orientali
(osseto in particolare) e una discreta conoscenza della situazione linguistica
dell’area caucasica e balcanica settentrionale.
Piano delle attività (da svolgere in 12 mesi):
1. controllo dei nomi di persona presenti nei repertori di Justi,
Latyshev, Zgusta, Abaev e dei ritrovamenti posteriori con bibliografia
relativa.
2. stesura di un data-base per località di rinvenimento e per datazione
(quando possibile).
3. stesura di un data-base generale per i nomi iranici e non iranici.
4. Aggiornamento bibliografico.
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